DARUMA MATSURI
Oggi a Kumano, al tempio Ichijoji, ci auguriamo buona fortuna.
Il piccolo tempio è dedicato a Daruma (Bodhidharma), fondatore de Buddhismo zen. La leggenda racconta che dopo aver meditato per 9 anni di seguito perse l’uso di gambe e braccia. In un momento di stanchezza si addormentò e al suo risveglio indignato dal suo comportamento si strappò le palpebre e le scagliò a terra. Germogliarono al suolo alcune foglie capaci di tener lontano il sonno, nasceva così la pianta da tè. I giapponesi hanno reso omaggio a questo monaco caparbio e rigoroso dedicandogli una “bambola”, piena di simbolismo, che ne riproduce le fattezze secondo l’immaginario collettivo. Queste sono vendute senza che gli occhi siano disegnati. Dopo Capodanno, e a Kumano lo abbiamo fatto oggi, un occhio deve essere dipinto su Daruma a cui viene assegnato un desiderio o un obiettivo da raggiungere. Una volta raggiunto questo obiettivo il secondo occhio può essere dipinto.